OndaVita 2025: Ichnusa Lines al fianco della sostenibilità ambientale
Un viaggio tra scienza, natura e biodiversità
Dal 18 al 25 ottobre 2025, il Mar Tirreno è stato protagonista di un evento unico: la spedizione OndaVita, un’avventura scientifica e umana che ha visto Ichnusa Lines orgogliosamente partner ufficiale.
A bordo del catamarano a vela ARGO, un equipaggio di biologi marini, ornitologi, tecnici e ricercatori ha solcato per una settimana le acque dell’Arcipelago Toscano, della Corsica e della Sardegna settentrionale per raccogliere dati fondamentali sulla biodiversità marina e costiera del Mediterraneo.
È stata la prima tappa del progetto triennale Il Viaggio delle Balene, ideato dalla Cooperativa La Beddula, che mira a costruire una vera e propria rete di conoscenza e consapevolezza attorno ai temi dell’ecologia marina e della tutela degli ecosistemi mediterranei.
Il progetto è stato realizzato anche grazie al contributo di Fondazione di Sardegna e ai partner (Amo Capo Testa-Punta Falcone, MEDSEA Foundation, LIPU, Università di Milano-Bicocca) che hanno reso possibile la spedizione OndaVita per la salvaguardia del mare e la biodiversità.
L’impegno di Ichnusa Lines va oltre la sponsorizzazione: sosteniamo una visione condivisa, che unisce ricerca scientifica, responsabilità ambientale e coinvolgimento sociale, contribuendo in modo concreto agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
        
    Un progetto, sei obiettivi di Sviluppo Sostenibile
Il nostro sostegno alla spedizione OndaVita si inserisce in un più ampio percorso ESG (Environmental, Social e Governance) che vede la sostenibilità come parte integrante del nostro modello di impresa. Il progetto abbraccia in pieno sei SDG strategici, in linea con la visione di Ichnusa Lines:
- Vita sott’acqua: le attività di ricerca contribuiranno direttamente alla tutela degli oceani, alla conservazione degli ecosistemi marini e delle specie vulnerabili attraverso il monitoraggio e la mappatura della biodiversità.
 - Lotta al cambiamento climatico: condividiamo la scelta di OndaVita di aver applicato tecniche di ricerca scientifica a basso impatto ambientale.
 - Vita sulla Terra: proteggere il mare significa anche prendersi cura della terra. Analizzare le connessioni tra specie marine, avifauna e habitat costieri, favorirà un approccio integrato alla conservazione della biodiversità.
 - Consumo e produzione responsabili: la spedizione ha adottato pratiche plastic-free e utilizzato prodotti biodegradabili per promuovere modelli di consumo sostenibile.
 - Istruzione di qualità: la divulgazione scientifica è uno degli obiettivi chiave del progetto. Collaboriamo attivamente sostenendo la comunicazione e diffondendo la cultura scientifica.
 - Partnership per gli obiettivi: OndaVita nasce dalla collaborazione tra enti di ricerca, università, ONG, fondazioni e aziende responsabili. Partecipiamo a questo modello multidisciplinare per un Mediterraneo più sano e protetto.
 
                            Il mare che racconta: voci silenziose della biodiversità
La missione OndaVita è stato un laboratorio scientifico itinerante, un campo base mobile dove ogni giorno sono stati raccolti dati cruciali sulla salute del nostro mare.
Durante la settimana di navigazione, il team a bordo ha effettuato:
- monitoraggi dei cetacei, con tecniche avanzate di fotoidentificazione;
 - rilievi ornitologici, per seguire le rotte e le abitudini degli uccelli marini;
 - campionamenti di DNA ambientale (eDNA), una delle tecnologie più innovative in campo biologico.
 
Con un approccio interdisciplinare, collaborativo e rispettoso dell’ambiente, OndaVita ha unito scienza e passione, tecnologia e rispetto. Ogni traccia, ogni avvistamento, ogni campione raccolto ha raccontato qualcosa di prezioso sul nostro mare e sulle specie che lo abitano.
eDNA, ovvero il DNA ambientale. Di cosa si tratta?
Ogni organismo lascia una traccia del proprio passaggio nell’ambiente in cui vive: frammenti di pelle, cellule, residui biologici microscopici. Gli scienziati, grazie a tecnologie sviluppate dall’Università di Milano Bicocca, hanno potuto raccogliere e analizzare campioni d’acqua per identificare la presenza di specie animali, anche senza avvistarle direttamente.
Un esempio?
La foca monaca, specie altamente elusiva, potrebbe lasciare nel mare un’impronta genetica, invisibile all’occhio umano, ma non agli strumenti della scienza.
È come se il mare stesso parlasse, raccontando chi lo abita, dove, quando e in che condizioni. È un approccio non invasivo, etico, potente, ed è stato uno degli assi portanti di questa spedizione.
Un altro grande pilastro della missione è stato il monitoraggio dei cetacei: balenottere comuni, stenelle, tursiopi e altri grandi mammiferi marini che solcano il Mar Tirreno.
Grazie alla tecnica della fotoidentificazione, i ricercatori hanno scattato immagini delle pinne dorsali e di altre parti distintive degli animali per riconoscerli come singoli individui. Ogni fotografia è diventata una scheda d’identità, un frammento di biografia marina.
Parallelamente, l’equipaggio ha svolto anche rilievi ornitologici, fondamentali per capire la presenza e la distribuzione delle specie di uccelli marini, spesso veri e propri indicatori della salute dell’ecosistema.
Questo lavoro ha consentito di comprendere l’impatto delle attività umane sulla fauna marina, monitorare comportamenti a lungo termine e progettare strategie efficaci di conservazione.
                            Rotta sostenibile: il contributo di Ichnusa Lines
Per Ichnusa Lines, la spedizione OndaVita ha rappresentato una tappa fondamentale in un percorso che ci vede al fianco dell’ambiente, una collaborazione tra il mondo imprenditoriale e quello scientifico, per promuovere la tutela del mare e la diffusione di una cultura della sostenibilità.
Abbiamo scelto di essere partner di questa spedizione perché crediamo che l’educazione ambientale passi attraverso la conoscenza, la ricerca, l’azione concreta. Vogliamo essere parte attiva della trasformazione e non solo spettatori.
Il progetto OndaVita, culminerà in una conferenza pubblica presso l’Area Marina Protetta Capo Testa Punta Falcone, in Sardegna. Sarà un’occasione aperta a tutti per restituire in modo chiaro e coinvolgente i risultati della spedizione. Sarà anche un momento di confronto tra scienza e società, volto a rafforzare il senso di responsabilità collettiva verso il mare e le sue risorse.
Sarà realizzato un documentario scientifico che racconterà l’intera spedizione attraverso immagini e testimonianze dirette, mostrando le attività di ricerca, le tecniche utilizzate e le specie incontrate. Tutti i materiali informativi prodotti saranno accessibili e potranno essere utilizzati da scuole, centri educativi e operatori del territorio per attività formative e laboratori. Gli obiettivi saranno quelli di:
- coinvolgere il pubblico anche non specializzato, sull’importanza della tutela del mare;
 - mettere in evidenza il ruolo centrale delle Aree Marine Protette nella conservazione della biodiversità;
 - promuovere il valore della ricerca scientifica sul campo come base solida per decisioni ambientali più efficaci.
 
Abbiamo supportato la spedizione OndaVita per contribuire concretamente alla costruzione di una cittadinanza più consapevole e attiva nella salvaguardia del nostro patrimonio marino.
Questo viaggio tra scienza, natura e impegno concreto, ci ha portato alla scoperta della biodiversità, facendoci capire che il Mediterraneo ha ancora tanto da dirci.
E noi continuiamo ad ascoltarlo.