Tre giorni in Corsica? Ecco il nostro itinerario.
Esperienze a Cap CorseUna vacanza nella Corsica più selvaggia.
Chi lo ha detto che le vacanze al mare devono essere per forza caratterizzate da una movida sfrenata, da spiagge affollate e code in strada? In Corsica gli angoli isolati, i tempi lenti e le strade sterrate e selvagge sono molti, anche fuori dai circuiti turistici più conosciuti. Hai qualche giorno a diposizione e non hai molte idee? Nelle prossime righe ti porto con me e ti svelo tutti i segreti che ho imparato durante i miei soggiorni sull’isola.
Sei pronto? Partiamo!
La terra delle Torri
Cap Corse o Capi Corsu è la parte più curiosa di tutta l’isola, stretto e lungo, completamente rivestito di maquis, le sue calette di acqua cristallina sono una conquista indimenticabile. È la terra delle torri genovesi: delle 85 erette in tutta l’isola dal Banco di San Giorgio per proteggerla dalle incursioni saracene, Cap Corse ne ospita la maggior parte. Tutta la costa ne è disseminata e pensa che in passato, grazie a un sistema di segnalazioni, un messaggio poteva essere diramato in tutta la Corsica in meno di un’ora. Incredibile!
Partendo da Bastia, cuore pulsante dell’isola, nonché principale porto di arrivo dei traghetti provenienti da Italia e Francia, puoi girare la tua moto, il tuo camper o la tua auto verso Nord e partire alla volta di Erbalunga, Marina di Sisco e Pietra Corbara. Ti si aprirà davanti una strada scorrevole, luminosa e circondata da una distesa di verde da un lato e dall’azzurro del Mar Tirreno dall’altro, dove all’orizzonte compariranno in ordine l’Isola di Pianosa, l’Isola d’Elba e Capraia.
Pietra Corbara
A Pietra Corbara, la piccola cala a valle del paese è un posto incantevole per un tuffo e per un buon croissant nel dehor del baretto affacciato sulla spiaggia. Come in tante altre spiagge di Capo Corso, qui troverai qualche alga, segnale positivo della salute del luogo e marchio distintivo del suo carattere selvaggio. Nel periodo estivo spesso le spiagge vengono pulite all’alba da piccoli trattorini ma eliminarle del tutto non è facile e nemmeno consigliato: devi imparare a conviverci se vuoi che questi luoghi ti entrino appieno nelle vene!
Un ristorante da non perdere: Les Chasseurs
Prima di ripartire verso Nord, c’è un ristorante che ti consiglio di non perdere.
Les Chasseurs si trova proprio a pochi passi dalla spiaggia e qui, sotto un tetto di alberi di gelso, le grigliate di carne e la pizza cotta nel forno a legna (te lo dice una italiana!) sono davvero squisite, così come squisita è l’accoglienza del gestore e dei suoi figli, a cui non manca mai il sorriso e la voglia di conversare un po’. L’atmosfera è particolarmente fiabesca di sera, quando tra le foglie dei gelsi si illuminano piccole lampadine colorate.
Alle Chasseurs puoi anche fermarti a dormire per la tua prima tappa, la struttura ha a disposizione alcune camere e i prezzi sono in media con quelli dell’isola (100 euro a notte in alta stagione per il pernottamento e circa 30-40 euro per la cena).
Macinaggio
Benvenuti nel centro più vivace della penisola di Capo Corso! Macinaggio ospita il più grande porticciolo per imbarcazioni da diporto e quindi è una meta abbastanza frequentata. La tappa qui è obbligatoria per la spiaggia di Tamarone, che dista a poco più di 2 chilometri dal centro abitato ed è la più grande del Capo, nonché una delle più rinomate della Corsica. Arrivarci non è sempre facile, le indicazioni si fanno desiderare e il mio consiglio è di seguire i cartelli per il campeggio U Stazzu che vi condurranno sulla retta via. La strada che arriva a questa incredibile spiaggia di sabbia bianca è sterrata e a seconda di quanta pioggia è caduta d’inverno può essere piena di buche, ma è proprio qui che sta lo spirito selvaggio della penisola.
Non fermarti alla prima meta però! Dalla spiaggia di Tamarone parte il sentiero dei doganieri, un incantevole percorso di circa due chilometri e mezzo, immerso nella macchia, una volta battuto di notte dai gendarmi che vigilavano sugli gli sbarchi illegali e il contrabbando. Il momento più bello della passeggiata è l’incontro con la tour Santa Maria, che sembra adagiata sull’acqua ed è ridotta a una sola facciata con un effetto quasi scenografico, da quinta teatrale. Qui vicino puoi trovare spettacolari calette poco affollate in cui goderti un tuffo nell’acqua trasparente.
Per i più allenati il sentiero continua fino a Barcaggio, di fronte all’isola più a Nord della Corsica, la Girarglia, per un totale di quattro ore totali. Anche se è un percorso semplice, ricorda di indossare scarpe adatte e porta con te le protezioni per il sole!
Centuri e Nonza
Dopo una giornata di trekking non possiamo che godere di un po’ di relax e il borgo di pescatori di Centuri è proprio quello che fa per noi! Il suo minuscolo porticciolo è contornato da casette sui cui usci si trovano colorate reti di pesca raggomitolate. Un set da fotografia quasi unico e molto romantico. Le poche barche ormeggiate sui suoi moli sono impiegate per la pesca dell’aragosta, una tradizione locale per rifornire i ristoranti che con i loro dehor popolano la piazzetta del porticciolo. Un’atmosfera incantevole soprattutto di sera, con le sue lanterne illuminate.
Rotolando ancora un pochino verso Sud, Nonza appare come una visione: immagina un paesino costruito su uno spettacolare picco roccioso, sormontato da una torre che domina la spiaggia di ciottoli neri da circa 150 metri di altezza. Nonza è un sogno, così come un sogno è l’aperitivo servito su una delle sue terrazze a picco sul mare, al calar del sole. La spiaggia nera come la pece, d’estate è impraticabile per le alte temperature che raggiunge la sabbia, ma qui, con alcuni ciottoli bianchi, sono tantissimi i turisti che scrivono messaggi di ogni tipo: agli amanti, agli amici, ai parenti. Tutti leggibili solo dalla cima della torre!
Nonza è l’ultima tappa del tour del Capo, dopo tre giorni immersi nella natura e nella sua atmosfera selvaggia, tornare alla mondanità di Bastia o di Saint Florent non è facile, ma ti assicuro che ti sentirai rigenerato come non mai!
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